Stefano Mazzoli, laureato in filosofia, lavora nel campo educativo. Si ostina ad amare con trasporto romantico e sognante la montagna e la natura, rincorrendo l'intensità delle emozioni della prima volta ed occasioni per ascese interiori. Sulle montagne predilige percorrere i grandi itinerari classici, ricchi di storia, ma è pure attratto dalla ricerca degli angoli più appartati, riservati e fascinosi. Oltre ai viaggi raccontati in questo libro, ha partecipato a spedizioni nel Caucaso, negli Altaj della Mongolia e nelle Ande dell'Ecuador.

L’Himalaya non è solo una colossale catena montuosa, è uno scrigno che racchiude tesori di bellezza e di sapienza accessibili a chi vi si avvicina con passo lieve e rispettoso, attento e grato. L’Himalaya è come un grande tempio, un punto privilegiato della Terra, ed il libro ne propone, in cinque parti, una visitazione dei più variegati panorami, ambienti, popoli, costumi e fedi, in una sorta di itinerario circolare, come quello che eseguono i pellegrini di quei territori quando incontrano un luogo o un segno sacro.

Si parte perciò dal Nepal (a Sud della catena) e ci si sposta verso il Nanga Parbat ad Ovest, quindi, dopo una sosta sull’Indo, si passa nel Karakorum (in particolare nelle regioni di Hunza e del Baltistan) per ritrovarsi a Nord, nel Ladakh.
Poi è la volta del Tibet ed infine si ritorna a Sud/Est nel Bhutan.
Per ognuna di queste aree vengono presentati gli aspetti morfologici, antropici, storici, religiosi, unitamente a]le impressioni di viaggio dell’autore. Completa infine ogni capitolo il racconto dell’avventura alpinistica vissuta in quella regione, dove sono riportate anche pagine di diario scritte durante le spedizioni (tutte guidate da Don Arturo Bergamaschi) grazie alle quali l’autore ha potuto conoscere quei mondi favolosi.

Edizioni Calderini

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